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inseguire falsi valori, trascurare il fisico e la mente

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2008 19:27
18/04/2008 12:20
 
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La bestia secondo me non abbandonerà mai la persona che l'ha conosciuta,però avra insegnato alla persona come capirla e affrontarla e come parlarci insieme quando si ripresenta...insomma, ti ha reso più consapevole di lei e di te. Per cui come dice Ranchan, ce la puoi fare!!! Le capacità ci sono e sei più consapevole di te e del tuo interiore.
18/04/2008 15:21
 
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Ciò che è stato descritto benissimo da Vinkor nel primo intervento è la perfetta disanima di una società malata e decadente.
Il discorso è complessissimo. Se penso alla mia vita, la droga e l'aids hanno dimezzato negli anni ottanta la mia generazione.
Quando poi siamo usciti dall'università ci siamo ritrovati senza la possibilità di avere una casa e un lavoro, come era stato per le generazioni precedenti, ed abbiamo assistito alla disgregazione/disintegrazione della famiglia tradizionale. Non solo la droga è stata per molti un rifugio letale, ma anche l'alcool, oppure l'affiliazione a sette e società per creduloni. Ci siamo sentiti tutti smarriti! Tramontata drammaticamente l'utopia comunista dell'egualitarismo, l'alternativa del liberismo e del capitalismo ha portato ad un disagio immenso. Era il più "furbo" a farsi strada, il più spregiudicato. Il sistema era basato sulla corruzione. Non c'erano più ammortizzatori sociali. Il mondo intero si è diviso in ricchi infelici ed in poveri. Poi anche i ricchi hanno cominciato fatalmente ad impoverirsi.
L'unica salvezza, secondo me, è nel percorso personale che molti di noi, come Vinkor, abbiamo compiuto. Dopo due anni di crisi seguiti alla mia laurea, ho cominciato a viaggiare il mondo per conoscere altre realtà, altri modi di vivere, altre filosofie. Le alternative ci sono, ma il percorso verso la serenità nessuno ce lo può insegnare. Dobbiamo cercarla dentro di noi. Qualcuno la trova nella fede, ma a volte è effimera. Si può credere al paradiso, alla resurrezione dopo la morte, ma ciò non mi consola affatto. Secondo me dobbiamo cercare di fare il meglio possibile in questa vita sapendo che probabilmente non avremo altre opportunità. La saggezza non si acquisisce dai modelli fittizi che ci sono proposti, che sono quelli della produzione e del consumo, che ci portano all'interno di una spirale senza fine e senza possibilità di sbocco.
Bisogna avere il coraggio di fare scelte drastiche senza temere i cambiamenti ed il "nuovo". Il mondo è vastissimo ed è a nostra completa disposizione. Non c'è solo il luogo dove siamo ora, non c'è solo questo sistema. Ciascuno può avvicinarsi con fiducia al modello di vita che gli consente di ricevere maggior benessere. E dentro di noi, continuamente, bisogna cercare e trovare il significato del nostro agire.
18/04/2008 16:55
 
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Re:
|Denilson|, 18/04/2008 15.21:

Ciò che è stato descritto benissimo da Vinkor nel primo intervento è la perfetta disanima di una società malata e decadente.
Il discorso è complessissimo. Se penso alla mia vita, la droga e l'aids hanno dimezzato negli anni ottanta la mia generazione.
Quando poi siamo usciti dall'università ci siamo ritrovati senza la possibilità di avere una casa e un lavoro, come era stato per le generazioni precedenti, ed abbiamo assistito alla disgregazione/disintegrazione della famiglia tradizionale. Non solo la droga è stata per molti un rifugio letale, ma anche l'alcool, oppure l'affiliazione a sette e società per creduloni. Ci siamo sentiti tutti smarriti! Tramontata drammaticamente l'utopia comunista dell'egualitarismo, l'alternativa del liberismo e del capitalismo ha portato ad un disagio immenso. Era il più "furbo" a farsi strada, il più spregiudicato. Il sistema era basato sulla corruzione. Non c'erano più ammortizzatori sociali. Il mondo intero si è diviso in ricchi infelici ed in poveri. Poi anche i ricchi hanno cominciato fatalmente ad impoverirsi.
L'unica salvezza, secondo me, è nel percorso personale che molti di noi, come Vinkor, abbiamo compiuto. Dopo due anni di crisi seguiti alla mia laurea, ho cominciato a viaggiare il mondo per conoscere altre realtà, altri modi di vivere, altre filosofie. Le alternative ci sono, ma il percorso verso la serenità nessuno ce lo può insegnare. Dobbiamo cercarla dentro di noi. Qualcuno la trova nella fede, ma a volte è effimera. Si può credere al paradiso, alla resurrezione dopo la morte, ma ciò non mi consola affatto. Secondo me dobbiamo cercare di fare il meglio possibile in questa vita sapendo che probabilmente non avremo altre opportunità. La saggezza non si acquisisce dai modelli fittizi che ci sono proposti, che sono quelli della produzione e del consumo, che ci portano all'interno di una spirale senza fine e senza possibilità di sbocco.
Bisogna avere il coraggio di fare scelte drastiche senza temere i cambiamenti ed il "nuovo". Il mondo è vastissimo ed è a nostra completa disposizione. Non c'è solo il luogo dove siamo ora, non c'è solo questo sistema. Ciascuno può avvicinarsi con fiducia al modello di vita che gli consente di ricevere maggior benessere. E dentro di noi, continuamente, bisogna cercare e trovare il significato del nostro agire.




Bellissimo intervento!
18/04/2008 17:13
 
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Re:
|Denilson|, 18/04/2008 15.21:

Ciò che è stato descritto benissimo da Vinkor nel primo intervento è la perfetta disanima di una società malata e decadente.
Il discorso è complessissimo. Se penso alla mia vita, la droga e l'aids hanno dimezzato negli anni ottanta la mia generazione.
Quando poi siamo usciti dall'università ci siamo ritrovati senza la possibilità di avere una casa e un lavoro, come era stato per le generazioni precedenti, ed abbiamo assistito alla disgregazione/disintegrazione della famiglia tradizionale. Non solo la droga è stata per molti un rifugio letale, ma anche l'alcool, oppure l'affiliazione a sette e società per creduloni. Ci siamo sentiti tutti smarriti! Tramontata drammaticamente l'utopia comunista dell'egualitarismo, l'alternativa del liberismo e del capitalismo ha portato ad un disagio immenso. Era il più "furbo" a farsi strada, il più spregiudicato. Il sistema era basato sulla corruzione. Non c'erano più ammortizzatori sociali. Il mondo intero si è diviso in ricchi infelici ed in poveri. Poi anche i ricchi hanno cominciato fatalmente ad impoverirsi.
L'unica salvezza, secondo me, è nel percorso personale che molti di noi, come Vinkor, abbiamo compiuto. Dopo due anni di crisi seguiti alla mia laurea, ho cominciato a viaggiare il mondo per conoscere altre realtà, altri modi di vivere, altre filosofie. Le alternative ci sono, ma il percorso verso la serenità nessuno ce lo può insegnare. Dobbiamo cercarla dentro di noi. Qualcuno la trova nella fede, ma a volte è effimera. Si può credere al paradiso, alla resurrezione dopo la morte, ma ciò non mi consola affatto. Secondo me dobbiamo cercare di fare il meglio possibile in questa vita sapendo che probabilmente non avremo altre opportunità. La saggezza non si acquisisce dai modelli fittizi che ci sono proposti, che sono quelli della produzione e del consumo, che ci portano all'interno di una spirale senza fine e senza possibilità di sbocco.
Bisogna avere il coraggio di fare scelte drastiche senza temere i cambiamenti ed il "nuovo". Il mondo è vastissimo ed è a nostra completa disposizione. Non c'è solo il luogo dove siamo ora, non c'è solo questo sistema. Ciascuno può avvicinarsi con fiducia al modello di vita che gli consente di ricevere maggior benessere. E dentro di noi, continuamente, bisogna cercare e trovare il significato del nostro agire.



Esatto, dentro di noi il significato del nostro agire.
18/04/2008 19:34
 
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hai ragione denil,"il percorso verso la serenità nessuno ce lo può insegnare" lo dobbiamo trovare dentro di noi. La fede, comunque, non è un credere al paradiso e quindi non ce ne frega di soffrire sulla terra, la fede è qualcosa di diverso, è credere in qualcosa, questo qualcosa non è soltanto un Dio ma la sua espressione nelle cose che noi crediamo. Il problema è che noi siamo troppo legati ad una concezione fisicamente umana per parlare dello spirito. La fede non è mai effimera, spesso è attraverso di lei che si fanno scelte coraggiose. Hai sottolineato fra i vari problemi, il disgregarsi della famiglia tradizionale, strano quello che dici, visto che ormai è normale cambiare sesso, farsi tagliare i seni, fare l'inseminazione artificiale, restare incinto e nello stesso tempo negare quella maternità, non suscita fra tante persone nessuna meraviglia, anzi, la meraviglia la suscita chi si meraviglia (scusate il giro di parole) però se questo rende felici, va bene così. Quoto il coraggio di fare scelte e drastiche se questo fa parte del nostro più profondo desiderio, fossimo anche le uniche persone della terra a volerle. In fondo credo che nella vita, alla fine, se abbiamo agito senza usare gli altri e con determinazione e onestà verso noi stessi, non dovrebbe essere difficile trovare la serenità, prima o poi. Per me, l'umanità non sta andando nel verso giusto, siccome penso che siamo tutti legati e che il bene o il male di ognuno, poi finisce per influenzare tutti, è ovvio che le prevaricazioni mi danno fastidio non poco. I valori in cui sono cresciuta, si scontrano con quelli di adesso e faccio fatica a volte ad accettarlo. Ancora sono oggetto di scherno per un portafoglio pieno di soldi che trovai e lo portai ai carabinieri. Perfino il comandante, guardandomi disse:" ah ma qui ci sono i soldi"! Ho dovuto trovare un equilibrio tra me e le altre cose, in qualche modo l'ho trovato, cerco di essere il più possibile me stessa anche se questo non garba a tutti, quando sono a posto con i miei principi e la mia coscienza, sono felice, antiquata ma felice
20/04/2008 09:36
 
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Si, Pervinca, sei felice, perche' hai seguito la tua personalita' corretta. Per il tuoi ideali combatti costantemente. La forza si rinnova e la tempra si consolida sempre piu'. Trovare in se' la determinazione delle proprie scelte e' si', lavoro continuo, ma porta a sentirsi " in pace", appagati, sereni, liberi. Cio' e' felicita', in quanto ci aiuta a superare i vari fardelli che la vita ci propone ogni giorno, con maturo e consapevole equilibrio( nel quale arrivare anche a comprendere, quanto tenere con noi e quanto lasciare andare.Cio' e' spesso frutto di scelte dolorose, ma comunque costruttive e liberatorie).
Raggiungere la consapevolezza che se vogliamo, possiamo, ci fa passare spesso per la via stretta, ma ci regala uno stato di evoluzione cosi' speciale, da dare un senso alla nostra vita. Un meraviglioso piano di elevazione e gestione degli ostacoli per noi e per gli altri. Quando si aiuta se stessi, si riesce ad aiutare anche coloro che sono nella via della ricerca di tutto cio'.E tutto porta a rinnovarci continuamente, a sentirci utili ed a vedere il nostro percorso qui sulla terra, come una strada senza fine, nella quale c'e' sempre del nuovo da scoprire , da dare e da ricevere. Questa e' felicita'.
[Modificato da Vaniglia1 20/04/2008 09:44]
02/06/2008 19:03
 
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Re: come rovinarsi la vita
vinkor, 15/04/2008 1.34:


poi ho allargato l'indagine pensando a tante altre persone e famiglie che conosco ed ho concluso che la gran parte sono tutti infelici

son passato al buddismo e induismo che considerano la vita un dolore la morte una liberazione, il fatto che bisogna liberarsi dai desideri per non venir delusi

insomma pensieri religiosi, filosofici





Ecco: le filosofie e le pratiche esoteriche sfruttano spesso i momenti di debolezza, spesso proveniente dal senso di vuoto dell'individuo per dare una risposta che sembra definitiva. Si tratta di un altro inganno, una via di fuga che spesso può creare danni ancora più gravi.
Un pò come cadere dalla padella nella brace...


Per me la felicità è essere ascoltati. Avere qualcosa da dire. E ascoltare imparando dagli altri.
Sorride perché hai voglia di farlo.
Essere felici vuol dire vincere. Senza arrendersi fino a raggiungere il proprio obiettivo. Gustare ogni stilla di piacere della vita, ogni secondo assorbirlo attraverso i pori della pelle e farlo esplodere in risate di cuore con chi vuoi bene.
Vivere la vita ogni attimo e non sprecarne uno solo facendo la cosa giusta. Senza rimpianti...

[SM=x1460451]
[Modificato da misterx78 02/06/2008 19:07]
09/06/2008 19:27
 
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bello ma....
perchè dovrebbe essere così importante parlare ed ascoltare?
e vincere....forse non è sempre necessario
piuttosto partecipare con passione e che vada come vada
vivere ogni attimo in modo intenso?
qualcuno ha scritto l'elogio della pazzia ed anche della pigrizia
e pare che non se la cavino male
però se ti va bene così.....
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