misterx78, 05/06/2008 16.27:
Le parole sono pericolose proprio perché siamo esseri (ir)razionali. Personalmente mi fa male quando una persona minaccia sè stesso o altri a scopi lesionistici. E sono convinto che di base ci sia sempre la solitudine, l'incomprensione.
Quando succede un suicidio siamo tutti colpevoli.
Perché siamo in una società dove abbiamo mille modi tecnologici per comunicare ma in realtà non si hanno rapporti umani con la gente che ci circonda, si ha difficoltà nelle relazioni e tanti vivono una vita di strazio e solitudine da cui, per un motivo o per un altro, endogeno o esterno, non riescono ad uscire. E la società con la sua Fretta e il suo egoismo non coglie lo sguardo infelice di un altro essere umano che vorrebbe solo essere amato, capito, ascoltato.
forse non sarete d'accordo su questo ma io mi sento responsabile quando un ragazzo si droga o un altro si lancia nel vuoto da un palazzo o una donna piange da sola in casa dopo che il marito l'ha massacrata di botte. Forse sono strano io ma nel mio piccolo ho sempre ascoltato gli altri. E ascoltare non vuol dire giudicare. Vuol dire sì far tornare il sorriso ma non denigrare nè sminuire.
Ho fatto volontariato parecchio tempo per una associazione dove si ascolta molto. E moltissimi casi di suicidio sono sventati.
A volte basta un sorriso per strada, un saluto, una battuta. Non sto scherzando. Questa società è malata. Manca di umanità. Si corre, si corre, ma verso dove? Siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di dolcezza, amore e contatto, non siamo pezzi di ferro. Ma spesso ci viene chiesto proprio questo. Di essere freddi ed esseri cattivi e se uno è più debole ci è stato insegnato a spingerlo ancora di più verso il baratro, sempre più giù altrimenti ci frega il posto.
Questo può avere una logica in alcuni ambienti ma molte volte, troppe, dove ci sta portando?
Proprio ieri sera ho visto quella trasmissione su raitre, la vittima e il carnefice, di donne perseguitate da un compagno manesco. Gente svuotata, debole, distrutta che continua a ricadere nell'errore di non denunciare o, quando lo fa, nel ritirare la denuncia. Ci ricascano. Si dicono: ma dai ora è cambiato...
Ma come fa a cambiare una persona malata? Una persona che ti picchia non sa amare davvero. E' un modo di amare malato. Come si fa ad alzare le mani ad una donna, la persona che ami, o al tuo bambino?
Eppure queste sono realtà diffuse. Non sto inventando nulla. Quante donne camminano per strada e si tengono dentro il dolore. E' anche colpa loro. Non lo nego. Perché sono state ceche nel valutare la persona che avevano vicino. Spesso si tratta di donne che avevano subito violenze o percosse dal padre. E' un meccanismo psicologico. Ma anche personalmente quante ne ho viste? Mi ricordo un'amica che gli dicevo: ma non vedi che c...o di tipo è? E' lei, ma no, non è niente... E poi scoprivo che anche l'ex marito la picchiava ogni sera... Poi questo tipo di persona si chiede: come mai capitano sempre le stesse storie? Non si rendono conto che fanno sempre gli stessi errori. Che una predisposizione caratteriale è radicata dentro di loro.
Sono quelle che a ragazzi tranquilli vanno a dire: secondo me tu sei un maniaco o geloso! E poi si vanno a mettere con i violenti o sono attratte dai delinquenti...
Cioè scambiano la persone comprensiva e dolce per fesso e poi si avvicinano ai malati di testa!
Personalmente odio la gelosia e la violenza gratuita. La giustifico solo per legittima difesa. E comunque se ci arrivo vuol dire che non avevo altra scelta.
Ma sto scrivendo troppo... Scusate lo sfogo...
già concordo, sta venendo sù una gran brutta società...e la colpa è anche della tecnologia...una volta, senza cellulare, internet, volevi sentire un amico dovevi per forza andare a casa sua, vederlo di persona, c'erano più rapporti umani...ora è tutto così freddo, messaggini, internet...per carità sono cose utili e comode, però portano anche all'isolamento...
fa male guardare i bambini d'oggi, tutti con questi cellulari di nuovissima generazione già da piccoli, magari sono in spiaggia, davanti ad un mare stupendo, ma non giocano a secchiello e paletta come facevamo noi, no sono lì a rincitrullirsi con tutte queste tecnologie...che brutto mondo davvero!!
e poi verissimo, tutti ti insegnano a diventare duro e cattivo, altrimenti verrai sempre sorpassato o trattato male (provato sulla mia pelle!!)
non scusarti per lo sfogo hai fatto bene a trattare questo argomento...e complimenti per quello che fai, il volontariato, l'ascolto ecc..non sono cose da poco!!
io tempo fa ho letto un libro di un bambino che con una piccola azione cambiava il mondo: in pratica decideva di fare un favore ad una persona..ma in cambio non chiedeva nulla, solo che questa persona a sua volta facesse un favore, desse una mano ad altre 3 persone...e queste altre persone nè avrebbero dovuto aiutare 3 a testa e così via...e così da una buona azione, il mondo si trasformava, diventava migliore...
una bellissima storia che potremmo tentare di realizzare anche noi nel nostro piccolo per migliorare un pò questo mondo così freddo, dove tutti corrono corrono, ma dove tutti siamo anche profondamente soli...ed io ogni tanto ci provo...un'anziano ha perso la corriera? magari gli do un passaggio, piccole cose che possono fare stare meglio...ed è vero anche ascoltare può essere una gran buona azione, ci sono vecchietti che non sanno con chi parlare, spesso vengono qui in stazione e magari io ho le mie cose da fare e mi scoccia stare ad ascoltarli, ma cerco di farlo perchè so che per loro è importante...